Introduzione

Gavorrano è un piccolo comune della provincia di Grosseto, situato a poca distanza dalla piana di Follonica; è stato uno dei maggiori centri di estrazione di pirite fino al secolo scorso.

Ambiente e territorio

Il comune si trova sull’altura boscosa di Monte Calvo, ad est di Scarlino, da cui domina il golfo di Follonica. Il paese vero e proprio si trova su un terrazzo situato sul versante settentrionale di Poggio Ballone, a 237 m di altezza.Il sottosuolo in quest’area è ricchissimo di minerali, soprattutto pirite, lignite, piombo argentifero e pietre da costruzione, anche se oggi l’attività estrattiva si è molto ridotta.Sono molto attive, invece, le industrie agricole, che producono olio e vino, oltre colture cerealicole.
Gavorrano fa parte del Parco tecnologico Archeologico delle Colline Metallifere, con il suo Parco Minerario Naturalistico Gavorrano. Questa riserva è organizzata in due aree minerarie visitabili, anche se rientrano nel perimetro del parco anche Monte Calvo e i Bacini di San Giovanni.Il Parco delle Rocce è l’ingresso ufficiale del parco, segnalato da una struttura a forma di cono. L’area di Ravi Marchi è un percorso minerario per la comprensione della lavorazione della pirite, che segue appunto il percorso che il minerale seguiva fino al caricamento sui mezzi fuori della miniera.

Storia ed Archeologia

Il nome del paese, Gavorrano, deriva probabilmente dal nome del monte dove si trova, ora Monte Calvo che intorno al IX secolo d.C. veniva chiamato Caput Boreanum. Nell’anno Mille apparteneva ai vescovi di Roselle, mentre successivamente fu un possedimento della famiglia Alberti.
Gavorrano è menzionato nella Divina Commedia, nel quinto canto del Purgatorio; si narra della morte della contessa Pia de Tolomei, moglie di Nello d’Inghiramo dei Pannocchieschi, signore del Castello di Pietra di Gavorrano, a cui appartenevano queste terre all’inizio del 1300. In realtà non ci sono prove che la Pia citata da Dante nel Purgatorio sia Pia de’ Tolomei, poiché si dice soltanto che nacque a Siena, dove risiedevano i Tolomei, e morì in Maremma, uccisa dal marito. Tuttavia questa è la versione universalmente accettata, in quanto gli antichi commentatori già la indicavano come corrispondente alla Pia dantesca; in effetti, il Castello di Pietra apparteneva a lei.Pia de’ Tolomei è stata, si presuppone, la prima moglie di Nello dei Pannocchieschi, e morì cadendo dalle mura del Castello di Pietra, probabilmente uccisa dal marito per gelosia o infedeltà, ma forse solo perché desiderava risposarsi con Margherita Aldobrandeschi. Nonostante questa figura sia abbastanza misteriosa, questo personaggio ha continuato ad affascinare tanto che sono stati realizzati opere e film sulla sua storia. Del castello di Pietra, costruito intorno all’anno Mille come possesso degli Aldobrandeschi e poi appartenuto ai Pannocchieschi nel Duecento, restano in piedi solo i resti di un palazzo e due torri, situati su una rupe chiamata salto della contessa. I reperti provenienti dagli scavi effettuati nell’area del castello si trovano a Gavorrano, nel Centro di documentazione Castel di Pietra.
Comunque, Gavorrano nel periodo dei Pannocchieschi passò prima sotto il controllo di Volterra e poi sotto quello di Massa Marittima. Con la caduta di Massa, tornò sotto il dominio di Siena nel Quattrocento. In questo periodo viene costruito l’Oratorio del Santissimo Sacramento, restaurato solo nel 1800, quando venne realizzata l’attuale facciata.Nella Chiesa di San Giuliano, costruita nel Trecento ma ricostruita poi nel Settecento, è custodita una statua dello scultore senese Giovanni d’Agostino, raffigurante una Madonna col Bambino.Dopo la caduta della repubblica di Siena, nel Cinquecento, Gavorrano passò sotto il Granducato di Toscana, di cui seguì le vicende.
Nel Novecento, per far fronte alle esigenze minerarie, il borgo, che conserva ancora in parte le sue mura e due porte, si estende per tutto il poggio.Nascono in questa maniera le frazioni di Filare e Bagno, che però deve il suo nome ad una sorgente termale, vicino alla quale i minatori costruirono una piscina. In questa frazione inoltre si trova anche un altro parco, Parco di Bagno di Gavorrano. L’estrazione è stata l’attività più importante fino al 1981, quando si chiusero le miniere cominciando a predisporre l’area per un parco nazionale.

Eventi e Cultura

Nell’area del Parco delle Rocce è stato realizzato il Teatro delle Rocce, una struttura all’aperto realizzata a partire da una vecchia cava di calcare, che ora può ospitare ben 2000 persone. Qui, ogni anno si svolge il Premio Letterario Nazionale Santa Barbara, che ha come tema miniera, natura e cultura, ed è dedicato a Santa Barbara, partona dei minatori.
La seconda domenica d’agosto, inoltre, si svolge a Gavorrano una festa in ricordo della contessa Pia, una rievocazione in costume che è chiamata Salto della Contessa, con Palio tra le due contrade, Tolomei e Pannocchieschi e l’esibizione degli sbandieratori.

Strutture di accoglienza: