Cenni introduttivi

Populonia è una frazione del comune di Piombino, famosa per il ritrovamento di una importante necropoli etrusca; questa città negli anni è riuscita a coniugare cultura e relax, grazie anche all’istituzione del Parco Archeologico di Baratti e Populonia.

la torre del castello medioevale di populonia, toscana

Ambiente e Territorio

La città si trova sul lato settentrionale del promontorio che domina il Golfo di Baratti e il canale di Piombino. Si può arrivare a questa cittadina passando per la suggestiva strada della Principessa, che si trova tra le terre bonificate, il mare e i pini. Populonia si trova a 181 m di altitudine, e delimita a nord il promontorio su cui si trova; la sua punta più alta è Monte Massoncello, che tocca appena i 286 m. Originariamente si trattava di un’isola, saldatasi con la terraferma a causa dei depositi alluvionali del fiume Cornia, che formarono la palude, ora bonificata, che si trova alle spalle del promontorio. In quest’area, in collaborazione con il WWF, è stato istituito il Parco Naturale di Rimigliano, che si estende verso il mare da un lato, mentre la punta più alta si trova vicino Venturina.
Inoltre, nel 1998, è stato istituito il Parco Archeologico di Baratti e Populonia, che comprende circa 80 ettari di territorio. Il parco fa parte del consorzio dei Parchi della Val di Cornia.

Storia ed Archeologia

L’origine del centro etrusco di Popluna (o Fufluna, dal nome del dio etrusco del Bacco etrusco) è incerta; si tratta inoltre dell’unica città etrusca nata sul mare. Si hanno comunque testimonianze della nascita della città, probabilmente dovuta all’unione di vari villaggi confinanti, già all’età del ferro, intorno al IX secolo a.C.. Inizialmente si pensa che fosse lo scalo marittimo di Volterra, resosi indipendente grazie alla lavorazione del ferro proveniente dall’isola d’Elba, come testimoniano le numerose monete recanti l’effigie di Vulcano e il nome di Aethalia, nome greco dell’Elba. Nel V secolo faceva parte della Lega dei Dodici, la federazione etrusca, e grazie al fatto di essere un importante crocevia di scambi commerciali, oltre che per la lavorazione del ferro e la produzione del vino, era una delle più importanti città etrusche. Presso il porto si trovava la zona industriale, mentre la città vera e propria è stata rinvenuta nella parte alta del promontorio. Nel V secolo, la zona industriale, si era ampliata al di sopra delle necropoli più antiche e la città era così importante che l’acropoli era difesa da una cinta muraria. Per i romani in questa città si trovavano donne dai facili costumi e si dice che sia stata distrutta per invidia, a causa della spensieratezza dei suoi abitanti.In realtà fu distrutta da Silla, per la sua alleanza con Mario. La città fu conquistata dai romani nel III secolo, e poiché durante la Seconda Guerra Punica fornì del ferro a Scipione l’Africano gli fu successivamente proibito di lavorare metalli. A causa di questa proibizione, probabilmente, la città decadde e rimase in funzione solo il porto.
Durante le invasioni barbariche, nel VI secolo d.C., Populonia venne più volte distrutta, prima dagli Ostrogoti e poi dai Longobardi; queste incursioni obbligarono il vescovo della città a rifugiarsi, inseme ai pochi superstiti, sull’isola d’Elba. La cittadina fu di nuovo ricostruita, ma nell’809 fu nuovamente distrutta, ad opera dei greci; il vescovo dovette nuovamente fuggire e trasferì la sede diocesana a Massa Marittima, dov’è tuttora.
L’attuale borgo fu ricostruito nel XIV secolo, dagli Appiani, che realizzarono anche le fortificazioni, la rocca e la torre. Fu poi ceduta ai Visconti all’inizio del Quattrocento, e fece parte del Principato di Piombino fino al 1815.
Durante la Prima Guerra Mondiale, la fame di metallo fece riutilizzare le scorie delle lavorazioni etrusche, ancora ricche di ferro a causa del processo imperfetto; questa attività fu così importante che si costituì una società apposita per prelevare questi materiali di scarto, chiamata Ferromin. Sotto le scorie, fu scoperta la più importante necropoli etrusca mai rinvenuta, già parzialmente scavata nel 1908.

Da visitare:

Parco Archeologico di Baratti e Populonia:

E’ qui che si trova la necropoli di Populonia, la più importante e monumentale mai rinvenuta. All’interno del parco si trovano anche necropoli ellenistiche.

Necropoli villanoviane:

Queste necropoli sono difficili da visitare; si tratta, infatti, di tombe a fossa e a pozzetto, anche se sono presenti anche tombe a camera.

Collezione Gasparri:

Si tratta di un museo privato che ospita molti dei reperti, etruschi e romani, rinvenuti dalla zona dell’acropoli e dal tratto di mare antistante.

Rocca Medioevale:

Si tratta della struttura realizzata dagli Appiani all’inizio del Trecento, per la difesa contro i pirati che imperversavano nella costa.

Museo Archeologico del territorio di Populonia:

Il museo si trova a Piombino, in un edificio storico, nella città antica; è organizzato in maniera cronologica, dai reperti preistorici a quelli di periodo romano.