Cenni introduttivi

Vetulonia è un piccolo borgo sulla valle del fiume Bruna, che dalla collina su cui si trova domina la pianura grossetana.

Ambiente e territorio

La cittadina si trova a circa 350 m di altezza, sul versante meridionale di Poggio Ballone, ad ovest di Buriano.
In epoca etrusca la pianura era occupata da un lago comunicante col mare, il lago di Prile, mentre già in epoca romana il collegamento andava chiudendosi. Nel Medioevo si trattava di un’ampia zona palustre,che è stata bonificata solo in tempi recenti.
Fino agli anni Ottanta la maggiore risorsa era l’allevamento; adesso invece prevale l’agricoltura, e si possono ammirare enormi distese di uliveti e vigneti.

Storia ed archeologia

Il suo nome deriva dal nome con cui i latini chiamavano la città, Vetulonion o Vetulonia,di derivazione greca dall’originale etrusco (Vetluna, Vetluna o Vetalu, l’origine esatta è incerta). Si tratta dell’acropoli di una delle dodici città della federazione etrusca, ma non si sa molto di più sulle sue origini, come per quasi tutte le città etrusche. Secondo la tradizione aiutò i Latini contro Tarquinio Prisco e pare, da alcune monete rinvenute in questa zona e dagli scritti di Dioniso di Alicarnasso, che strinse lega con Populonia, Chiusi, Volterra e Roselle contro Roma. Probabilmente la posizione, all’epoca dominante sul lago e vicina ad un fiume, fece sì che sorgessero qui città importanti come Vetulonia, appunto, o Roselle; verosimilmente queste due città riuscirono a sfruttare l’insenatura del lago come attracco portuale. All’apice della sua potenza, la città era un ricco centro commerciale, in cui si trovavano anche parecchi orafi. Nel IV secolo a.C vi fu anche una fioritura di piccoli insediamenti nel territorio di Vetulonia, comprovata da molti ritrovamenti; il più importante è quello del Lago dell’Accesa, in quanto è l’unico in cui è stato possibile rinvenire anche il centro abitato.
Diventò romana all’inizio del III secolo a.C. presumibilmente, e divenne un centro di secondaria importanza. Silio Italico attribuisce ai vetuloniensi l’origine di alcuni simboli di Roma, come il fascio littorio (fatto che sarebbe quasi confermata dagli scavi archeologici) e la toga con la fascia purpurea. Plinio la nomina nella suddivisione amministrativa dell’età augustea. Tolomeo la colloca tra Populonia e Siena.
Nonostante queste tesimonianze, l’ubicazione della città vera e propria si perse fino all’Ottocento; nel Medioevo, infatti, il nome di Vetulonia fu sostituito prima con quello di Colonnata, e poi con quello di Colonna di Buriano. Le testimonianze di questo periodo scarseggiano: fu territorio dei vescovi di Lucca e fu conteso tra i Lombardi di Buriano e l’abbazia di San Bartolomeo di Sestinga, che riuscì ad ottenere il possesso di quest’area intorno all’anno Mille. Appartenne nel Trecento a Massa Marittima e alla Repubblica di Siena, passando nel Cinquecento al Granducato di Toscana, di cui seguì le sorti.
Poiché si era persa la memoria del cambiamento di nome, il nome di Vetulonia fu attribuito erroneamente ad altri centri come Viterbo e Vulci. Solo con gli scavi effettuati nell’Ottocento da Isidoro Falchi si trovò l’esatta ubicazione di Vetulonia e del piccolo centro di Colonna di Buriano. La città tornò quindi ad essere chiamata col suo vero nome.

Da visitare

Mura ciclopiche :

Trattasi delle famose mura dell’Arce, costruite probabilmente nel V secolo a.C.; queste fortificazioni indicano che la città all’epoca era già molto importante, cosa comprovata anche dalle numerose monete rinvenute. Sono state costruite con blocchi poligonali, secondo una tecnica molto diffusa tra il Vi e il II secolo a.C.. Delle fortificazioni ellenistiche restano solo pochi tratti, e così anche per quelle medioevali.

Necropoli:

In quest’area sono state rinvenute alcune necropoli, non solo etrusche ma anche villanoviane, in cui sono presenti tombe a pozzetto, a fossa e a tumulo, da cui provengono ricchi corredi particolarmente ricchi. Queste differenze indicherebbero che sul colle dove sorge Vetulonia, in epoca etrusca, si sarebbero stanziati due diversi villaggi, e il progressivo cambiamento dell’ideologia funeraria. I corredi rinvenuti sono dei veri e propri tesori, ricchi di oreficeria e prodotti di metallurgia, ma anche vasi preziosi importati dall’Oriente. Alcuni reperti rinvenuti in questa zona sono stati trasferiti nel Museo Archeologico Nazionale di Firenze.

Abbazia di San Bartolomeo di Sestinga:

Trattasi dei resti dell’antico fabbricato medioevale, appena fuori dal centro moderno. Il nucleo originario è stato realizzato nel XI secolo; tuttavia, successivamente, fu trasferita a Vetulonia, in località Convento, dove si trovano i resti. È visibile, infatti, solo il rudere; è possibile notare che un tempo la struttura era un imponente costruzione, con arco di ingresso e torre angolare.

Rocca degli Alberti:

La rocca fu costruita dagli Alberti alla fine del 1100, quando il borgo fu sotto il loro dominio, ma venne completamente distrutta nel Cinquecento dai Medici. I resti del castello sono stati recentemente restaurati.

Case di Vetulonia :

La località si trova a 500 metri dal bivio per Vetulonia. Originariamente si trattava di una torre medioevale a base quadrata.