Cenni introduttivi

Arcidosso è un grazioso ed accogliente paese del monte Amiata, centro di villeggiatura montano insieme a Castel del Piano e S. Fiora. Il piccolo borgo ha una struttura piramidale, il cui vertice è rappresentato dal castello aldobrandesco. La parte più antica del paese è costituita attorno al castello, mentre la parte più moderna è adagiata nella valle tra l’Amiata e il monte Labbro.

Ambiente e territorio

Arcidosso è un piccolo comune in provincia di Grosseto con poco più di quattromila abitanti che sorge alle pendici del monte Amiata. Si estende su una superficie di quasi 94 km quadrati a 679 metri sul livello del mare. Dista dal capoluogo 55 km, 70 km dalla Costa d’Argento e una decina di km dalla vetta dell’Amiata. Il territorio circostante è ricoperto da una rigogliosa vegetazione, come boschi di faggi, abeti e castagni. Questi ultimi sono molto importanti per l’economia del paese.

Storia

Il nome di Arcidosso compare per la prima volta in un documento dell’860 d.C. Il nome sembrerebbe derivare dai sostantivi latini “arx” e “dossum”, che significano rispettivamente fortezza e dosso. Il paese fu conteso tra l’Abbazia di San Salvatore e gli Aldobrandeschi, i quali ottennero Arcidosso nel 1080, destinando all’Abbazia la giurisdizione spirituale su tutto il castello. Il paese subì molti attacchi, ma il borgo ed il castello entrarono a far parte della Repubblica Senese dopo il lungo assedio guidato da Guidoriccio da Fogliano. Nella seconda metà del 500 fu annesso al Granducato di Toscana e con l’avvento dei medici, le funzioni del castello vengono meno e la rocca è riadattata a sede amministrativa. Per eredità il territorio passò poi ai Duchi di Lorena, i quali elevarono il borgo a sede di podesteria.
Arcidosso fu la patria del poeta G. Peri e di David Lazzaretti, un barrocciaio che proclamatosi seconda incarnazione di Cristo, fondò un movimento ascetico a base solidaristica, i Giurisdavidici, che predicavano la fratellanza, la comunione dei beni ed un primitivo socialismo.

Luoghi d’interesse

Rocca Aldobrandesca:

La rocca è collocata nella parte più alta del paese. Costruita nel periodo medievale dalla famiglia Aldobrandeschi, oggi è destinata ad ospitare eventi culturali, come mostre e convegni. Dalla rocca si erge una torre, facilmente raggiungibile da varie rampe di scale.

Fonte del Poggiolo:

La fonte del Poggiolo è un’elegante fontana in ghisa a forma di tempietto neogotico. La sua ubicazione originaria era nella piazza principale di Grosseto, in seguito fu spostata per far posto ad un monumento dedicato al Granduca Leopoldo II di Lorena e trasferita nella piazza del poggiolo ad Arcidosso.

Torre di David:

Sul Monte Labbro è situata la “Torre di David”, un fortino di pietra edificato nel 1869 per volere di David Lazzaretti. Oggi rimangono solo dei resti, ma la Cappella sottostante è ancora meta di preghiera degli ultimi lazzarettisti.

Porte del borgo:

Della cinta muraria del borgo oggi si possono ancora ammirare tre porte: la Porta del Castello, sormontata dallo stemma dei Medici; la Porta dell’Orologio e la Porta Talassese sormontata dallo stemma bianco e nero della Repubblica di Siena.

Chiese

Fra le varie Chiese vale la pena citare quella di San Leonardo del 1100, che fu soggetta ad ampliamenti fino al 1500. All’interno vi sono conservati una nascita di San Giovanni Battista del quattrocento e due statue lignee.
La Chiesa di sant’Andrea è un tipico esempio d’arte romanica. Al suo interno conserva una Vergine in trono di scuola senese. In questa chiesa fu sepolto Gian Domenico Peri, poeta arcidossino.
Non lontano dal paese si trova la Chiesa dell’Incoronata, costruita come ex voto della pestilenza del 1348. All’interno si possono ammirare un affresco raffigurante la Gloria della santissima Trinità tra Angeli e Santi e una tavola di scuola senese rappresentante la Madonna e il Bambino.
La Chiesa di San Niccolò porta il nome del patrono del paese. Fu fondata dagli abati di San Salvatore in un terreno venduto dagli aldobrandeschi. All’interno conserva un’interessante acquasantiera in trachite, firmata Piero Amati. Di particolare interesse è anche il crocifisso ligneo di scuola fiorentina.
Vicino alla frazione di Montelaterone sorge la Pieve di Santa Maria ad Lamulas, che ricoprì per tutto il medioevo un notevole ruolo amministrativo e religioso. Il nome sembrerebbe derivare da una leggenda, che racconta di una mula che s’inginocchiò davanti alla chiesa per rendere omaggio alla Vergine lasciando le impronte delle ginocchia su una pietra del sacrato. L’etimologia oggi condivisa da tutti è “lame” che indica zona acquitrinosa, infatti, la Pieve sorge nelle prossimità di un rio che va ad unirsi al vicino fiume Ente.

Cultura

Centro studi David Lazzaretti:

Questo centro ha sede nel Palazzo Comunale di Arcidosso. Si tratta di un’esposizione dedicata a David Lazzaretti, barrocciaio del XIX secolo, che fondò la setta dei Giurisdavidici.

Teatro degli Unanimi:

La sua prima esistenza è legata alle accademie amiatine degli Unanimi e dei Riuniti che volevano ravvivare la vita culturale della zona. Questo teatro è situato nel centro storico del paese e risulta essere il più antico della provincia. Oggi è gestito dal Comune, dove vi organizza spettacoli, conferenze e saggi.

Manifestazioni

La castagna in festa:

E’una celebrazione delle tradizioni popolari che riguardano la raccolta del prodotto ed il suo utilizzo nell’alimentazione. Durante la festa, che si svolge durante le ultime due settimane di ottobre, si potrà effettuare un itinerario per le vie del centro storico, con punti di degustazione e distribuzione del prodotto.  Vale la pena citare il castagnaccio, dolce tipico casalingo e la birra di castagne.

Frazioni

Il piccolo comune di Arcidosso conta diverse frazioni: Bagnoli, Montelaterone, Macchie, Salaiola, San Lorenzo, Stribugliano e Zancona. I comuni più vicini da raggiungere sono: Castel Del Piano, Campagnatico, Roccalbegna, Cinigiano e Santa Fiora.

Sport

Arcidosso offre diverse possibilità per gli amanti dello sport. Nel territorio si possono trovare campi da tennis e palestre per la pallavolo. Per gli amanti dei cavalli, sono presenti anche maneggi, con la possibilità di effettuare bellissime passeggiate immerse nella natura amiatina. Inoltre solo percorrendo 10 km, si potranno raggiungere le piste da sci dell’Amiata.

Strutture di accoglienza: