Cenni introduttivi

Punt’Ala è situata sulla bellissima strada in pineta che porta da Follonica a Castiglione della Pescaia, all’estremità meridionale del Golfo di Follonica. Questa città è rinomata a livello mondiale per la sua bellezza.

(Foto www.marinadipuntaala.com)

Ambiente e territorio

La località è coperta per gran parte dalla macchia, ed è un’oasi di pace affascinante, oltre ad un centro residenziale esclusivo.Oltre alle pinete e alle radure vi si trovano delle bellissime spiagge frastagliate spezzate dalle scogliere, ed il piccolo porto è destinato solo alle imbarcazioni da turismo.Circondata dal mare in tre lati, su un solo lembo confina con una estesa pineta che si trasforma in macchia nelle zone più interne, per diventare una sughereta vicino alla strada, è situata sul promontorio di Capo Troia che delimita il Golfo di Follonica. L’altura maggiore è capo Hidalgo.
Poco distante si trova una piccola isola rocciosa detta Scoglio dello Sparviero, dove nidificano i gabbiani e ricche di piccole cale raggiungibili sia via mare che tramite sentieri, nelle zone più vicine alla punta. Non si tratta di uno scalo comodo, ma sicuramente affascinante per gli splendidi fondali ricchi anche di pesci come saraghe ed orate.

La zona che va da Punta Ala a Le Rochette è un’area protetta.

Storia e archeologia

La città è parte del comune di Castiglione della Pescaia, e ne ha seguito la storia dal periodo etrusco fino agli inizi del Novecento.
I primi ad occupare questa zona furono gli umbri, che dediti prevalentemente alla pastorizia, occuparono le zone interne. Quando gli Etruschi prevalsero, continuò l’attività di pastorizia, associata alla pesca ed all’attività mineraria di estrazione e lavorazione dei minerali presenti nelle Colline Metallifere.Fu un porto prima etrusco e poi romano, intorno all’anno Mille fu sotto il dominio Pisano, e nel Duecento faceva già parte del Comune autonomo di Castiglione.La zona restò autonoma fino al Quattrocento per poi diventare un possedimento della famiglia Medici. La città di Punta Troia, ora Punta Ala fece parte di una donazione, ad opera dei Medici appunto a Jacopo VI, che però preferì offrire lo scoglio di Punta Troia alla Moglie di Cosimo I de’Medici, Eleonora di Toledo, in modo da assicurare la difesa dei territori appena ricevuti. Eleonora decise di costruire un forte in questa zona, in modo da poter meglio difendere i suoi territori, ma il territorio non era adatto: pertanto Jacopo VI decise di concederle anche il poggio che si trova sopra alla punta. In meno di un anno fu eretta la Torre Nuova, collegata alle altre esistenti in questo territorio tramite viottoli nella macchia. Con l’estinguersi della famiglia di Jacopo VI, il feudo passò in mano a Niccolò Ludovisi, nipote di Gregorio XV. A metà del Settecento, Leopoldo, Granduca di Toscana dichiarò la zona provincia autonoma e agevolò chiunque si rendesse utile per la bonifica del territorio, riuscendo così ad estendere le terre coltivabili.Quando il figlio Ferdinando III cominciò a governare la Toscana, decise di continuare l’opera del padre e decidendo di ampliare la Torre di Troia Nuova. Purtroppo agli inizi dell’Ottocento dovette cedere il territorio ai Francesi. La città passò quindi nelle mani di Napoleone, prima di essere reintegrata nel Granducato di Toscana. Infine, venne annessa al Regno d’Italia, cosa che creò nuovi problemi, ma che non fermò l’opera di bonifica della Maremma, ancora in parte paludosa. Agli inizi del Novecento, negli anni Trenta, Italo Balbo acquistò tutta la zona di Punta Troia trasformandola in Punta Ala; questo nome deriva dalla base aerea di Orbetello, dalla quale partì la prima trasvolata dell’Atlantico che riuscì ad avere successo. Anche la torre cambiò il suo nome in Torre Balbo, in onore ad Italo Balbo.

Nella zona sono ancora presenti resti etruschi delle antiche attività estrattive e portuali. La Torre Balbo è ancora visitabile, e rimane uno dei più famosi monumenti della città.

Enogastronomia e Sport

L’area è ricca di vini pregiati (in tutta la costa toscana sono più di 15 le classificazioni D.O.C.), che accompagnano piacevolmente prodotti tipici come formaggi e insaccati. Le ricette sono, in linea con la tradizione toscana, semplici e genuine; inoltre i prodotti sono ancora coltivati da piccole aziende, simbolo della tradizione ancora viva in questa terra. La frutta e la verdura provengono da vicini poderi, ed il pesce è sempre fresco.
Oltre al famosissimo porto turistico e allo Yacht Club, la città ha attrezzature anche per surf e vela, oltre ad essere l’ideale per le immersioni.Inoltre vi si pratica lo sci nautico, ma anche golf e l’equitazione; è presente anche un campo da Polo per i più esigenti.
A Punta Ala l’America’s Cup è una manifestazione particolarmente seguita visto che la famosa imbarcazione Luna Rossa è nata qui.